14 marzo 2024
Lo sapevate c he ... L'influenza aviaria H5N1 continua a imperversare e raggiunge l'Antartide
9 aprile 2022
Trapianti d'organi in Cina - il reato di linciaggio è legge federale in USA
STUDIO DI UNIVERSITÀ AUSTRALIANA SOSTIENE CHE I CHIRURGHI CINESI UCCIDONO I PRIGIONIERI PER PRELEVARE GLI ORGANI
Un nuovo studio australiano afferma di aver portato alla luce prove che i chirurghi in Cina hanno espiantato cuori dei condannati a morte prima della loro morte cerebrale.
Lo studio dell'Università Nazionale Australiana, pubblicato il 5 aprile 2022 sull'American Journal of Transplantation, ha preso in esame migliaia di articoli medici cinesi pubblicati nel corso di decenni, concludendo che i chirurghi sono stati impiegati dallo stato per uccidere prigionieri usando interventi di espianto d'organo.
I documenti ufficiali cinesi certificano che i prigionieri fossero cerebralmente morti prima della rimozione degli organi, tuttavia i ricercatori dell’università australiana affermano che il loro modello di calcolo abbia portato a conclusioni diverse.
Nel 2015 la Cina ha dichiarato di aver fermato l’espianto degli organi dai prigionieri giustiziati, che secondo i gruppi per i diritti umani includevano minoranze perseguitate come il Falun Gong e i musulmani Uiguri.
Tuttavia, questo è il primo studio sistematico a sostenere che i prigionieri fossero ancora vivi sul tavolo operatorio negli ospedali statali e militari cinesi quando i loro cuori e polmoni sono stati rimossi. Secondo queste conclusioni, i chirurghi hanno agito come boia al posto dei plotoni di esecuzione, in violazione dell'etica medica.
"Abbiamo scoperto che i medici sono diventati carnefici per conto dello stato e che il metodo di esecuzione era la rimozione del cuore", ha detto il coautore dello studio e ricercatore PhD Matthew Robertson.
"Questi interventi chirurgici sono altamente redditizi per i medici e per gli ospedali che li praticano".
Lo studio ha utilizzato analisi computazionali dei testi per condurre una revisione forense di 2838 documenti tratti da un insieme di 124.770 pubblicazioni relative a trapianti in lingua cinese. Un algoritmo ha cercato dichiarazioni dubbie di morte cerebrale e ha trovato che in 71 rapporti la morte cerebrale non era stata correttamente dichiarata.
Ciò significa che la rimozione del cuore durante la procedura è stata la causa medica del decesso, rendendo gli stessi chirurghi dei boia.
Robertson ha detto all'Australian Financial Review che è probabile che i numeri siano molto più alti di 71, dato che le evidenze sono scaturite da un piccolo campione, inoltre i risultati incompleti sono stati omessi e sono stati coinvolti 56 ospedali e più di 300 operatori sanitari in Cina.
“Probabilmente ci sono molti più casi non rilevati. Questo risultato viene da un piccolo campione", ha detto.
Il dottor Jacob Lavee, un cardiochirurgo israeliano, che ha anche una collaborazione con l'Università di Tel Aviv, è un coautore dell'articolo.
Robertson ha affermato che gli interventi chirurgici sono stati condotti su prigionieri del braccio della morte e su "prigionieri di coscienza", che potrebbero includere prigionieri politici o di etnia uigura.
"Anche se non sappiamo esattamente come questi prigionieri finiscano sul tavolo operatorio, possiamo ipotizzare che ci siano molteplici scenari preoccupanti su come ciò avvenga", ha affermato Robertson.
"Questi includono un proiettile alla testa del prigioniero prima di essere immediatamente portato d'urgenza in ospedale, o l'iniezione di una sostanza che paralizza il prigioniero".
Non è chiaro se qualcuno dei prigionieri fosse cosciente durante l’intervento di prelievo degli organi, sebbene questo non fosse l'obiettivo dello studio.
La regola universale del donatore morto afferma che il prelievo di organi non deve iniziare fino a quando un donatore non viene formalmente dichiarato morto.
I dati raccolti riguardano le procedure cliniche relative all'intubazione e alla ventilazione dei donatori, la dichiarazione di morte cerebrale e l'inizio dell'intervento chirurgico di prelievo degli organi.
Robertson è anche coautore di un documento del 2019 in cui suggerisce che il governo cinese potrebbe aver utilizzato una semplice equazione matematica per falsificare i suoi numeri di donazioni volontarie di organi.
La Cina ha ripetutamente negato le accuse di essere coinvolta nell'espianto di organi. Tuttavia, ha quello che si ritiene essere il più vasto programma di donazione volontaria di organi al mondo.
Lo studio afferma che la Cina prevede di eseguire 50.000 trapianti entro il 2023, formalmente da donatori volontari, il che costituirebbe il programma di trapianti volontari di maggior successo al mondo.
(Fonte: The Australian Review, 05/04/2022)
USA: BIDEN RATIFICA LEGGE CHE RENDE IL LINCIAGGIO REATO FEDERALE
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden il 29 marzo 2022 ha ratificato una legge contro il linciaggio.
Affiancato dalla vicepresidente Kamala Harris in una cerimonia sul prato della Casa Bianca, Biden ha firmato l'Emmett Till Antilynching Act, definendo ufficialmente il linciaggio un crimine d'odio federale, prevedendo pene fino a 30 anni.
La legge equipara al “linciaggio” anche reati diversi, come i rapimenti, gli abusi sessuali aggravati o i tentati omicidi, se motivati da “odio”.
"Il linciaggio era puro terrore, usato per rafforzare la menzogna che non tutti sono Americani allo stesso modo, che non tutti sono creati uguali", ha detto Biden dopo aver firmato la legge. Citando recenti episodi di violenza, ha avvertito che il razzismo rimane "un problema persistente" negli Stati Uniti.
Il disegno di legge prende il nome da Emmitt Till, un adolescente di Chicago che fu linciato nel Mississippi nel 1955. Till, che all'epoca aveva 14 anni, era in visita ai parenti quando una donna bianca lo accusò di averle fischiato. Fu rapito, picchiato, brutalmente ucciso, e il corpo zavorrato e gettato in un fiume. Due uomini vennero accusati dell’omicidio, ma vennero poi assolti da una giuria tutta bianca e tutta maschile.
Al funerale di Till, sua madre, Mami Till, aveva insistito perché la bara venisse lasciata aperta, per esporre pubblicamente la violenza inflitta a suo figlio.
Alla cerimonia della firma, la vicepresidente Harris, che ha co-sponsorizzato la legislazione anti-linciaggio quando era senatrice degli Stati Uniti, ha parlato della legge come “una questione che era rimasta in sospeso".
“Oggi siamo riuniti per riconoscere l'orrore, e questa parte della nostra storia, per affermare inequivocabilmente che il linciaggio è ed è sempre stato un crimine d'odio e per chiarire che il governo federale può ora perseguire questi crimini in quanto tali, ha detto Harris.
“Il linciaggio non è una reliquia del passato. Gli atti di terrore razziale si verificano ancora nella nostra nazione e, quando si verificano, dobbiamo tutti avere il coraggio di nominarli e ritenere responsabili i colpevoli”.
La Ong “Equal Justice Initiative” ha documentato più di 6.500 linciaggi razziali negli Stati Uniti tra il 1865 e il 1950. Il rapporto del novembre 2020 del Death Penalty Information Center, Enduring Injustice: the Persistence of Racial Discrimination in the US Death Penalty, traccia la relazione storica tra linciaggi e la pena di morte negli Stati Uniti.
Durante la schiavitù, la pena capitale è stata utilizzata come strumento per controllare le popolazioni nere e frenare le ribellioni. Dopo l'emancipazione, i linciaggi sono proliferati. Per scoraggiare i linciaggi, i funzionari pubblici avevano promesso esecuzioni legali, spesso dopo processi farsa. Con la diminuzione dei linciaggi all'inizio del XX secolo, le esecuzioni hanno iniziato a prendere il loro posto in circostanze che in precedenza avrebbero attirato la folla dei linciaggi.
In tutto il sud, uomini e ragazzi afroamericani sono stati condannati e giustiziati per il presunto stupro o tentato stupro di donne o ragazze bianche. Nessun uomo bianco è mai stato giustiziato per aver violentato una donna o una ragazza nera.
(Fonte: DPIC)
7 marzo 2017
A proposito di Trump: "Il voto come spinta al cambiamento
Da Liberali Italiani
"Il giuramento del nuovo Presidente USA conclude un processo elettorale istruttivo non soltanto per gli americani. La sovranità del cittadino non si esaurisce in una scelta tra il progetto voluto da chi ha gestito il potere e il progetto di chi si era opposto. La sovranità del cittadino riguarda anche la scelta della natura del progetto di governo. Come questo caso dimostra.
I cittadini hanno rifiutato sia il programma dei democratici sia il programma dei repubblicani, incluse le rispettive dinastie familiari. Programmi senza dubbio differenti eppure analoghi. Su cosa? Sul praticare il governo secondo i modi, i fini e gli interessi non dei diversi cittadini bensì di quanti impiegati nel far funzionare la macchina istituzionale. In queste elezioni 2016 – in cui c’è stata non per caso la convergenza dei democratici e di importantissimi esponenti repubblicani – i cittadini hanno preferito un progetto di cambiamento strutturale che riportasse la barra sulla sovranità del cittadino. Oltretutto, nel sistema americano dello spoil sistem, ad ogni elezione i dirigenti istituzionali si avvicendano del tutto e quindi i cittadini hanno voluto evitare proprio il solito avvicendamento tra democratici e repubblicani ambedue disattenti al cittadino.
Donald Trump ha vinto perché ha incarnato la volontà di cambiamento. Lui non è liberale. E’ un conservatore convinto pur non statico, fautore di meccanismi capitalistici pur senza blocchi ideologici, con forti pregiudizi maschilisti pur non accusato di scorrettezze sessuali. Gli americani hanno preferito questa personalità controversa per cambiare rispetto alle concezioni di governo repubblicane prima e dopo democratiche che hanno spinto gli Stati Uniti ad un regresso tangibile. Sul piano internazionale si è passati dall’incoerente esportazione della democrazia all’incapacità di far fronte alle guerre civili in Medio Oriente e di contrastare il diffondersi dell’ISIS, il tutto nell’ossessione di un’anacronistica guerra fredda con la Russia. Sul piano interno si è passati dalla colpevole mano libera alla gravissima crisi bancaria a metà anni 2000 alla continua perdita di posti di lavoro delle classi medie a vantaggio delle economie dei paesi emergenti e del non abbastanza controllato afflusso di mano d’opera straniera.
In maggioranza i cittadini americani non si fidavano più delle tradizionali ricette di governo dimostratesi inefficaci nei fatti. E hanno scelto uno che assicura il cambiamento con indirizzi protezionistici ma chiari. Ripensare il libero commercio internazionale per riportare le imprese americane ad investire negli USA , far crescere i posti di lavoro incentivando l’economia interna, ristabilire migliori rapporti con la Russia contro il terrorismo della Jihad e per collaborare nei punti di crisi, diminuire gli impegni finanziari nella NATO.
Ed è emblematico il cambiamento sull’annoso contenzioso tra israeliani e palestinesi. Da molti anni le Camere avevano votato che gli USA spostassero la loro ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Ma un malinteso conformismo diplomatico aveva indotto i Presidenti a non farlo. Trump lo farà e questo non riguarda il Medio Oriente, ma investe il rispetto della sovranità dei cittadini che repubblicani e democratici hanno mostrato di non avere.
Le elezioni USA fanno vedere che i progetti politici sono essenziali nel processo democratico, ma non vanno mai trascurati i risultati della loro applicazione, dato che il fine vero della democrazia non è il voto in sé ma il voto per cambiare davvero e adeguarsi al mondo che muta nel tempo.
Raffaello Morelli "
16 novembre 2015
Dichiarazione del presidente Obama sugli attacchi di Parigi
Buonasera a tutti.
Voglio solo fare alcune brevi osservazioni sugli attacchi di stasera in tutta Parigi. Ancora una volta, abbiamo visto un tentativo scandaloso di terrorizzare civili innocenti. Questo è un attacco non solo a Parigi, è un attacco non solo contro il popolo di Francia, ma questo è un attacco contro tutta l'umanità e i valori universali che condividiamo.
Noi siamo preparati e pronti a fornire tutta l'assistenza che il governo e il popolo di Francia devono avere per reagire. La Francia è il nostro alleato più antico. Il popolo francese ha resistito spalla a spalla nel tempo con gli Stati Uniti e ora ci siamo di nuovo. E noi vogliamo essere molto chiari sul fatto che ci troviamo insieme a loro nella lotta contro il terrorismo e l'estremismo.
Parigi stessa rappresenta i valori immortali del progresso umano. Coloro che pensano che costoro possono terrorizzare la popolazione della Francia o far dimenticare i valori che possiedono, che possediamo, sbagliano. Il popolo americano trae la propria forza dall'impegno del popolo francese per la vita, la libertà, la ricerca della felicità. Ci viene ricordato in questo momento di tragedia che i legami di liberté égalité e fraternité sono valori non solo che sono radicati profondamente nel popolo francese, ma sono valori che condividiamo. E questi valori li abbiamo ben saldi, ben oltre qualsiasi atto di terrorismo, oltre la visione di odio di coloro che hanno perpetrato i crimini di questa sera.
Abbiamo intenzione di fare tutto il necessario per lavorare con i francesi e con le nazioni di tutto il mondo per portare questi terroristi alla giustizia, e di distruggere tutte le reti terroristiche che vanno contro la nostra gente.
Noi non sappiamo ancora tutti i dettagli di quanto è successo. Siamo stati in contatto con i funzionari francesi per comunicare le nostre più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che sono stati uccisi, per offrire le nostre preghiere e i nostri pensieri a coloro che sono stati feriti. Abbiamo offerto loro il nostro pieno sostegno. Gli avvenimenti sono ancora in corso. Ho scelto di non chiamare il presidente Hollande in questo momento, perché mi aspetto che lui sia molto occupato in questo momento. Io in realtà, per coincidenza, stavo parlando con lui appena ieri in preparazione della riunione del G20. Ma sono certo che sarò in comunicazione diretta con lui nei prossimi giorni, e ci andremo coordinando in ogni modo che ritengano utile nella ricerca dei responsabili di ciò che è successo.
Si tratta di una situazione straziante. E ovviamente noi qui negli Stati Uniti, sappiamo cosa vuol dire. Siamo passati attraverso questo tipo di episodi noi stessi. E ogni volta che questi tipi di attacchi sono avvenuti, siamo sempre stati in grado di contare sul fatto che il popolo francese era solidale con noi. Sono stati uno straordinario partner nell'antiterrorismo, e abbiamo intenzione di essere lì con loro nello stesso modo.
Sono sicuro che nei prossimi giorni riusciremo a capire di più su quello che è successo, emi assicurerò che le mie squadre siamo in comunicazione con la stampa per fornire informazioni accurate. Non voglio speculare a questo punto su chi si sia reso responsabile di questo. Sembra che ci possono ancora essere attività pericolose in corso che stanno avvenendo mentre parliamo. E così fino a che non sapremo dai funzionari francesi che la situazione è sotto controllo, e avremo ulteriori informazioni su di esso, io non voglio fare ipotesi.
Grazie mille.
Presidente Barack Obama
12 novembre 2015
Bisogna reinventare la scuola superiore?
Founding Chair, America’s Promise Alliance
Chair, America’s Promise Alliance
9 agosto 2015
La democrazia non è uno stato.
Il 7 marzo 1965, con Hosea Williams ho raccolto un gruppo di testimoni silenziosi, 600 crociati non violenti, pronti a marciare per 50 miglia fino a Montgomery - capitale dell'Alabama - per dimostrare la necessità dei diritti civili in America.
Ai piedi del ponte, fummo accolti dai poliziotti dello stato di Alabama che calpestarono i manifestanti pacifici con i loro cavalli e spararono gas lacrimogeni contro la folla. Sono stato colpito alla testa con un manganello sul ponte e sofferto una commozione cerebrale .
Ho pensato allora che quella sarebbe stata la mia ultima dimostrazione.
Ho pensato quel giorno che stavo per morire.
.John Lewis e altri manifestanti pacifici si scontrano con la polizia di Stato presso l' Edmund Pettus Bridge a Selma, in
Alabama, 7 marzo, 1965
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18 dicembre 2014
Un bell'esempio. Da seguire anche in Italia.
La bellissima Bristol Bay aiuta a produrre il 40% del pesce pescato in America ogni anno |
Questo è Bristol Bay, Alaska, un tesoro nazionale che il presidente Obama sta proteggendo per tutti . |
Una megattera con uccelli Shearwater a Bristol Bay. |
13 settembre 2014
Presidente Obama, tre giorni fa: Come stiamo rispondendo alla minaccia dell'ISIL
Buonasera,
Ho appena informato il mio paese su ciò che gli Stati Uniti faranno con i nostri amici e alleati per sgretolare e distruggere il gruppo terroristico noto come ISIL.
Cerchiamo di essere chiari: questo gruppo può definirsi lo "Stato islamico", ma non è affatto "islamico". Nessuna religione giustifica l'uccisione di innocenti, e la stragrande maggioranza delle vittime dell' ISIL è stata musulmana. Non è neppure uno "stato". Non è riconosciuto da alcun governo, e neanche da parte del popolo che tiene in suo potere.
Questo non è altro che un'organizzazione terroristica senza altra prospettiva reale o obbiettivo se non quello di massacrare tutti coloro che non sono come loro vogliono. Anche se non abbiamo ancora individuato una specifica strategia contro la nostra Patria, questi terroristi hanno comunque minacciato l'America e i nostri alleati. E gli Stati Uniti si opporranno a questa minaccia con forza e determinazione.
Il nostro esercito ha condotto già con successo più di 150 attacchi aerei negli ultimi mesi contro obiettivi ISIL in Iraq - attacchi che hanno protetto il personale e le strutture americane e ucciso centinaia di combattenti ISIL, contribuendo a salvare la vita di migliaia di uomini innocenti, donne, e bambini.
Procedendo, il nostro obiettivo è chiaro: noi vogliamo mettere in crisi e distruggere l' ISIL attraverso una strategia antiterrorismo portata avanti globalmente .
Ecco quale strategia ci proponiamo di attuare.
In primo luogo, condurremo una campagna sistematica di attacchi aerei contro questi terroristi. Lavorando a fianco con il governo iracheno, i nostri sforzi per proteggere il nostro popolo andranno oltre colpendo gli obiettivi ISIL attraverso gli attacchi portati dalle forze irachene. E noi continueremo a dare la caccia ai terroristi che minacciano il nostro paese, sia in Iraq o in Siria. Impareranno ciò che i leader di altre organizzazioni terroristiche hanno già imparato: Se minacci l'America, non riuscirai a trovare alcun rifugio sicuro.
In secondo luogo, aumenteremo il nostro sostegno alle forze che combattono questi terroristi sul terreno. Invieremo in Iraq altri 475 membri in servizio per sostenere le forze di sicurezza irachene e curde. Queste forze americane non avranno una missione di combattimento. Ma essi sono necessari per sostenere le forze irachene e curde con la formazione, l'intelligence, e le attrezzature - e stasera, ho di nuovo chiamato il Congresso perché dia ai nostri militari le autorità e le risorse aggiuntive di cui ha bisogno per addestrare ed equipaggiare i combattenti dell'opposizione siriana.
In terzo luogo, lavorando con i nostri partner, continueremo ad attingere alle nostre capacità antiterrorismo sostanzialmente per prevenire gli attacchi ISIL. Lavorando con i nostri partner, si raddoppieranno i nostri sforzi per tagliare i suoi finanziamenti, contrastare la sua ideologia distorta, migliorare la nostra intelligence, rafforzare le nostre difese , e arginare il flusso di combattenti stranieri dentro e fuori del Medio Oriente.
E quarto, continueremo a fornire assistenza umanitaria ai civili innocenti sfollati da questa organizzazione terrorista. Questi includono sunniti e musulmani sciiti, che hanno sopportato il peso di questo terrore, così come decine di migliaia di cristiani e di altre minoranze religiose.
Ho l'autorità per affrontare la minaccia da ISIL. Ma credo che siamo più forti se siamo un paese in cui il Presidente e il Congresso lavorano insieme. Accolgo quindi con favore l'approvazione del Congresso per sostenere questo sforzo, al fine di mostrare al mondo che gli americani sono uniti nell'affrontare questo pericolo.
Questa missione non sarà come le guerre in Iraq e in Afghanistan. Essa non comporterà truppe da combattimento americane che combattono in terra straniera. Questo sforzo sarà un approccio costante e implacabile per eliminare terroristi che ci minacciano, pur sostenendo i nostri partner in prima linea.
Questa è leadership americana al suo meglio: ci schieriamo con le persone che lottano per la propria libertà. E noi coinvolgeremo altri paesi in nome della nostra sicurezza comune e della comune umanità.
Quando le forze americane hanno contribuito a impedire il massacro dei civili intrappolati sul monte Sinjar, ecco quello che uno di loro ha detto:
"Dobbiamo ai nostri amici americani la nostra vita. I nostri figli si ricorderanno sempre che c'è stato qualcuno che si sentiva coinvolto nella nostra lotta e ha fatto un lungo viaggio per proteggere le persone innocenti."
Questo è ciò che fa di noi gli Stati Uniti d'America. Questa è la differenza che facciamo nel mondo. E andremo avanti, la nostra sicurezza e la sicurezza in generale dipende dalla nostra volontà di fare quello che serve per difendere questa nazione, e sostenere i valori che noi difendiamo.
Grazie,
Il presidente Barack Obama
http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2014/09/10/statement-president-isil-1
7 giugno 2014
Dalla Casa Bianca: verso l'anno 2030
Environmental Protection Agency
8 maggio 2014
La più completa analisi sul cambiamento climatico - dalla Casa Bianca
Direttore, Ufficio della Scienza e della Tecnologia Policy
La Casa Bianca
12 gennaio 2014
da THE ADVOCATE - i diritti transgender - le vittorie giudiziarie 2013 in USA
14 dicembre 2013
Da AVAAZ un nuovo invito a sottoscrivere una peti-azione on line: Niente brindisi per Monsanto
L'Accordo Transpacifico di Cooperazione economica (TPP) è un enorme patto, top secret, tra dodici importanti Paesi, che darebbe alle multinazionali un potere senza precedenti: fare causa, tramite dei nuovi tribunali internazionali, ai nostri governi, nel caso vengano approvate delle leggi in difesa dei cittadini ma che danneggiano i loro profitti! Dalle etichette OGM alla libera informazione in rete, questo patto influenzerebbe qualsiasi tematica. E' stato svelato da Wikileaks e la protesta sta montando molto velocemente, ma i dodici Paesi si stanno affrettando per riuscire a firmare tra appena 24 ore.
Questo accordo è semplicemente folle, ma c'è un possibilità per fermarlo: 3 nazioni sono indecise e se si tirassero indietro ora potrebbero affossarlo. Inondiamo di messaggi i leader di Cile, Nuova Zelanda e Australia, e chiediamo loro di resistere da ogni parte del mondo: solo così possiamo evitare questo enorme colpo di mano impedendo alla Monsanto di brindare a scapito della nostra salute. Firma subito e condividi questa petizione con tutti:
http://www.avaaz.org/it/no_champagne_for_monsanto_loc/?bCEdvab&v=32409
La bozza dell'accordo che è trapelata sembra una lunga lettera a Babbo Natale scritta dalle multinazionali: si creerebbe un cartello internazionale di enormi aziende che impongono il loro volere ai governi tramite un sistema di tribunali non esattamente "trasparenti". Tribunali del genere potrebbero limitare l'accesso ai più economici farmaci generici, in favore di quelli più costosi con il marchio delle multinazionali, o addirittura permettere alle grandi industrie del tabacco di far causa ai governi per quelle leggi in difesa della salute che dal loro punto di vista danneggiano i loro profitti! E' così assurdo che sembra un incubo.
Il punto è che praticamente nessuno sa di questo patto! Le trattative sono state tenute talmente segrete che nemmeno i parlamentari dei Paesi coinvolti ne conoscono il contenuto, noto solo a chi sta tenendo i negoziati e a 600 lobbisti appartenenti alle multinazionali. Le bozze che sono filtrate hanno scandalizzato sia i cittadini che i politici stessi in Cile, Nuova Zelanda e Australia. Tutti loro stanno reagendo a questa imposizione, anche contro gli Stati Uniti che sono determinati a raggiungere un accordo prima che i contenuti dell'accordo diventino di dominio pubblico.
Il TPP colpisce tutti noi: viola i nostri diritti e indebolisce le nostre democrazie, e tutto solamente per salvaguardare i profitti delle multinazionali. Abbiamo pochi giorni per fermarli. Unisciti a questa petizione urgente e condividila con tutti:
http://www.avaaz.org/it/no_champagne_for_monsanto_loc/?bCEdvab&v=32409
Niente di più facile che sentirsi piccoli e impotenti di fronte a enormi multinazionali che cercano di manipolare i nostri governi. Ma sono le persone, non i soldi, ad avere il potere di cambiare le cose. La nostra comunità ha saputo dimostrare, più di una volta, che quando lottiamo per i nostri diritti possiamo vincere. Questo è un attacco senza precedenti alle nostre democrazie, dobbiamo fermarlo.
Con speranza e determinazione,
Alice, Jamie, David, Oli, Allison, Emily, Alex, Bert, Julien, Ricken e tutto il team di Avaaz
FONTI:
WikiLeaks: svelato capitolo bozza accordo economico transpacifico (ASCA)
http://www.asca.it/news-WikiLeaks__svelato_capitolo_bozza_accordo_economico_transpacifico_(TPP)-1335534.html
Full text of the leaked draft text (Wikileaks - in inglese)
http://wikileaks.org/tpp/
Wikileaks rivela l'accordo TPP: un ACTA mondiale (Webnews)
http://www.webnews.it/2013/11/13/wikileaks-rivela-laccordo-tpp-un-acta-mondiale/
Il Pacifico verso un grande accordo commerciale - e le implicazioni per l'Europa (Aspen Institute)
https://www.aspeninstitute.it/aspenia-online/article/il-pacifico-verso-un-grande-accordo-commerciale-e-le-implicazioni-l%E2%80%99europa
Vietnam: la firma del TPP con gli Usa porterà nuove opportunità anche per le imprese straniere (Il sole 24 ore)
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2013-11-12/vietnam-firma-tpp-gli-usa-portera-nuove-opportunita-anche-le-imprese-straniere-163604.shtml
In Australia Philip Morris continuerà a dare battaglia su pacchetti generici (ADNkronos)
http://www.adnkronos.com/IGN/Lavoro/Dati/In-Australia-Philip-Morris-continuera-a-dare-battaglia-su-pacchetti-generici_313604286175.html
25 novembre 2013
Li abbiamo mandati noi
Dove vanno a finire una bella fetta dei nostri denari ? Leggete e stupitevi.
AMg
da Cartoline da Eurabia
Li abbiamo mandati noi
Cari amici,
Permettetemi di chiamarvi a giudicare una causa giuridica. Idealmente, non preoccupatevi, lo so anch'io che di questi tempi è meglio non pestare i piedi ai giudici, neanche un pochino. E comunque, tranquillizzatevi, è solo un esempio astratto, il caso concreto che vi esporrò dopo è fuori dalla giurisdizione italiana. Dunque immaginate un assassino. Chessò, quello che ha ammazzato Borsellino, o chi ha assassinato il neonato a Cogne un po' d'anni fa. Un assassinio vergognoso, senza pietà, ai danni di gente disarmata.
Ora immaginate che questo assassino sia finanziato da qualcuno, o meglio da qualche entità politica o economica: un'impresa, un partito, addirittura uno stato estero.
Tutti i santi mesi al criminale, reo confesso, arriva uno stipendio.
Un compenso scaglionato secondo categorie: quanto più lunga la condanna, dunque quanto più grave il crimine, tanto più pesante la busta paga.
Perché sì, il nostro partito politico o stato estero non finanzia solo un assassino, ma tutti: l'assassino di Borsellino e quello di Falcone e quello di Alessandrini, tutti i mafiosi nei carceri italiani.
Quando poi per qualche motivo, come un'amnistia o altro, i criminali escono, l'organizzazione (politica, non di beneficenza) gli fa tantissimi festeggiamenti e regala loro una bella buonuscita, diciamo tanto da comprarsi una buona casa. E naturalmente continua a pagare loro un fisso: diciamo che non è più lo stipendio ma la pensione.
Se muoiono dedica loro piazze, tornei di calcio, scuole.
Bella idea, no, vivere al numero 23 della via "assassino di Borsellino" e mandare i vostri figli nella scuola "bombarolo di Bologna", magari affacciata su una piazza dedicata a Priebke?
Bene, la domanda giuridica che voglio farvi è questa: come bisognerebbe qualificare i rapporti di questa impresa o partito o stato estero coi criminali cui non fa un'elemosina casuale, ma che tratta da dipendenti veri e propri?
Vi sembra un indizio sufficiente per pensare che sia il mandante delle loro imprese? E se non proprio il mandante, almeno un concorso, un'associazione a delinquere vogliamo dargliela? Pensate se si scoprisse che l'Urss ha pagato lautamente le carceri di Curcio e Gallinari o l'Argentina quelle di Tuti e Concutelli. Oppure che sono stati i partiti di estrema sinistra e destra, rispettivamente. O una multinazionale dell'auto, interessata a destabilizzare i concorrenti italiani...
Che direste, le condannereste per complicità o no?
Be' devo dirvelo, io li condannerei. Perché se gli hanno dato i soldi dopo l'arresto, è probabile che li avessero a libro paga anche prima. Perché hanno dato un esempio, hanno mostrato che la via del crimine è conveniente. Perché insomma quel sangue che hanno sparso gli assassini a loro conviene.
Avete forse capito dove vado a parare.
In Italia queste cose non sono accadute (anche se c'era un'associazione regolarmente finanziata da celebri artisti, che "soccorreva" gli assassini in carcere, purché la loro anima rigorosamente di color rosso).
Ma altrove succede, eccome. Vi dirò di più, ne abbiamo colpa anche noi, perché i soldi che l'entità politica in questione distribuisce agli assassini vengono in ultima istanza dalle nostre tasse: siamo noi che paghiamo gli assassini, grazie a generose donazioni del nostro Stato e della nostra unione europea, che anche in tempi di difficoltà non ha tagliato questo finanziamento agli assassini.
L'entità politica (o forse piuttosto criminale, decidete voi) in questione si chiama Autorità Palestinese. Essa finanzia tutti, ma proprio tutti i detenuti arabi nelle carceri israeliane, non importa se abbiano ammazzato bambini o anziani, devastato matrimoni o bar; anzi, più è grave il crimine, maggiore la busta paga. Gli stipendi, a quanto pare, vanno dai 1500 dollari ai 3000 al mese, diciamo 2000 in media, che nei territori sotto il suo controllo sono un sacco di soli. Fanno 24.000 euro all'anno: moltiplicate per i 6000 terroristi arrestati e condannati che stanno nelle carceri israeliane. Il totale è poco meno di 150 milioni di euro l'anno. E' vero che l'Autorità incassa qualche miliardo di euro l'anno di aiuti allo sviluppo, ma capite bene che questa cifra, oltre a pagare i detenuti, debba servire a finanziare i terroristi in attività, di tutte le bande (il 40%, si dice, va a Gaza, cioè a Hamas).
E naturalmente anche ad arricchire i dirigenti palestinesi. Il tesoretto di Arafat, rimasto a moglie e figlia, si misurava in decine di miliardi (di euro) e i bene informati dicono che il suo successore o i figli di lui abbiano ormai pareggiato il conto.
Ma poi ci sono i vicecapi, gli aiuti, i portaborse, la solita famelica burocrazia delle dittature. E però in tanto bisogno che pure fa dell'ANP il peggior stato mendicante del pianeta, anche se il più finanziato procapite (da noi, dall'America, poco dei fratelli paesi arabi che sanno dove finirebbero le loro generose donazioni), il sangue non è acqua. Voglio dire il sangue versato.
Avete certamente sentito parlare degli assassini che Israele ha dovuto liberare per il dubbio privilegio di far sedere Tzipi Livni allo stesso tavolo con Erekat (il negoziatore palestinese che si dimette una settimana sì e l'altra pure "per protesta": contro Israele, naturalmente, con cui pure dovrebbe fare la pace - http://www.jpost.com/Diplomacy-and-Politics/Abbas-pleads-with-Erekat-to-stay-on-as-top-peace-negotiator-331972
In realtà il ricatto non l'ha fatto l'ANP, che conta come il due di picche, e che comunque non si sogna affatto di fare la pace, ponendo condizioni impossibili http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/174161#.UopiGsRWzLQ ma Obama.
A Obama è stata regalata la libertà di 50 assassini, finora. Con che ricatti li ha ottenuti non sappiamo, ma possiamo immaginare. Il problema è perché li volesse liberi, quando nel suo paese sarebbero stati tutti arrostiti sulla sedia elettrica. Su questo possiamo solo sbizzarrirci a immaginare.
Bene, a tutti gli assassini liberati, l'Anp ha regalato tanti cioccolatini, danze e pacche sulle spalle.
Ma soprattutto un bell'assegno di 50 mila dollari ciascuno http://www.breakingisraelnews.com/palestinian-authority-rewards-released-terrorists-50000/ , quel che basta da quelle parti per comprarsi un bel pezzo di terra e una casa. E naturalmente ha promesso di continuare a versar loro lo stipendio vita natural durante http://www.jpost.com/Diplomacy-and-Politics/Palestinians-shower-freed-prisoners-with-handsome-cash-payments-perks-332078
In conclusione, ditemi voi, sulla base del ragionamento fatto all'inizio: l'Anp è o non è responsabile di questi assassini? E' o non è complice? A voi l'ardua sentenza.
Muhammad Abbas ha già risposto, dicendo con orgoglio (l'orgoglio dei terroristi) in un filmato che ho anche pubblicato in un'altra cartolina:
"Li abbiamo mandati noi".
Ugo Volli
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
19 gennaio 2013
Partecipa alla Giornata Nazionale del Servizio sociale-Join the National Day of Service
Accade in Italia? No, in USA e chi lo promuove è il Presidente Obama, con la sua famiglia personale e quella politica, con lo scopo dichiarato di abituare i suoi concittadini a pensare che la casa comune va tenuta in ordine assieme con la collaborazione concreta di tutti.
A me sembra davvero una cosa meravigliosa anche solo pensare che un Presidente si metta a proporre una cosa del genere ai suoi concittadini e l'organizzi anche.
Ma vuoi scommettere che qualcuno qui sarà capace di trovare questa azione assolutamente riprovevole, paternalistica e magari una forma di sfruttamento della buona fede della gente oltre che del suo lavoro ?
AMg
Partecipa alla Giornata Nazionale del Servizio sociale
Sabato, 19 gennaio il presidente Obama e la First Lady, il Vice Presidente e il Dr. Biden prenderanno parte ad un evento che è diventato una tradizione - la Giornata nazionale del servizio sociale nel weekend del Martin Luther King Day per celebrare l'impegno sociale di Martin Luther King.
Non importa dove siete in America, avrete l'opportunità di unirvi a questo sforzo collettivo e servire la comunità. Il Comitato di Presidenza ha contribuito a organizzare eventi in tutto il paese.
Visitate il sito del Comitato per trovare l' opportunità di impegno sociale più vicina.
La Giornata Nazionale del Servizio sociale è per rafforzare le comunità che noi chiamiamo casa, e questo è un obiettivo che tutti noi possiamo condividere.
Così il Sabato, potete prendere parte ad una raccolta di cibo o aiutare dipingere una scuola, oppure pulire un parco o contribuire a recapitare i pacchi di medicinali ai veterani.
Ci sono molti modi in cui ognuno di noi può fare la differenza nelle nostre comunità e dei nostri quartieri. Trovane uno qui:
http://www.2013pic.org/service
Il Presidente non vede l'ora di vedervi là fuori a darvi da fare!
PS - L'impegno nel servizio pubblico non si esaurisce in questo fine settimana. Trovate opportunità per aiutare nella vostra comunità tutto l'anno, a Serve.gov .
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